SATOR
IL QUADRATO MAGICO
Di quadrati magici realizzati con varie matrici, n’esistono un'infinità,
ma è certo quello di Pompei il più conosciuto. Per dirla tutta, di quadrati magici, a Pompei ne sono stati trovati due;
il primo, assai ridotto male, venne alla luce nel 1925 durante una campagna di scavi che riportò alla luce una casa di un ricco commerciante romano.
Successivo e meglio conservato ne fu poi ritrovato un secondo, inciso su una colonna della “palestra grande”.
A dire il vero di quadrati magici come quelli di Pompei ce n'erano già tantissimi sparsi per il mondo e potevano essere visibili sulle colonne
o le pareti di molte chiese e cattedrali, come sui muri di antiche abitazioni che nella maggior parte dei casi avevano comun denominatore
di aver avuto a che fare con i templari.
In effetti il quadrato magico di Pompei servì, al momento della sua scoperta, a scatenare la curiosità di archeologi e storici in genere che
in tal modo venivano a sapere in maniera sorprendente che di quel misterioso intreccio di lettere se ne conoscevano le proprietà già prima del 79 d. C.
Cos’è un “quadrato magico”?
Il quadrato magico possiamo definirlo come una matrice composta, nel caso più diffuso,
da cinque righe per cinque colonne con dentro altrettanti termini. Nello specifico dei quadrati pompeiani, queste lettere erano:
SATOR AREPO TENET OPERA E ROTAS. Si tratta di lettere che possono anche variare, ma che devono sempre rispettare la peculiarità
di poter essere lette nelle combinazioni con cui sono state scritte nei quattro sensi, ovvero da sinistra verso destra, da destra verso sinistra
e anche dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto.
Si tratta di parole che così composte fra di loro formano un sistema chiamato palindromo.
Per quanto riguarda il diffusissimo “quadrato di Pompei”, parlando dei termini latini inseriti in questo, sono state proposte già tutte le soluzioni possibili
e immaginabili con i 5 termini prima elencati ad essere variamente accostati a Saturno, un aratro, una croce, una ruota ecc.
Sono talmente tante le soluzioni proposte dai vari studiosi che non è facile individuare quella giusta, o quanto meno la più probabile.
Prima d’intraprendere il nostro percorso però, qualcosa va evidenziata ed è in riferimento alla traccia anagrammatica.
Premesso che ad anagrammare ci hanno provato in diversi è al pastore evangelista Felix Grosser, che va attribuita quella che è di gran lunga la più felice delle soluzioni proposte. Secondo il pastore Grosser, con le lettere appena elencate è possibile ottenere due volte il termine PATERNOSTER. Si tratta di una scoperta certo illuminata, giacché a quei tempi l'appartenenza per nascondere la fede cristiana al tempo delle persecuzioni.
La soluzione è certamente successiva ed è tutto splendido, però attenzione: non sto dicendo che è questo il vero e unico significato
che possiamo dare al quadrato magico. L'anagramma svelato è legato ai cinque termini usati, agli specifici termini usati,
ma è la proprietà magica del quadrato a fare la differenza.
Le parole giuste ovviamente e i numeri in configurazione logica vengono dopo, molto dopo rispetto quella che era la proprietà più profonda
e per la quale il quadrato meritò l'appellativo di magico.
“Il guerriero della luce conosce l’importanza dell’intuizione."
Paulo Coelho
Guardando l'immagine qui sopra del "quadrato numerico", per passare a questo dal quadrato letterale, va semplicemente applicata la regola de "a lettera uguale numero uguale". Partendo dalla prima parola: SATOR, andremo quindi ad assegnare il valore numerico 1 alla lettera S, il 2 alla A, il 3 alla T, il 4 alla O e il 5 alla R.
Continuando allo stesso modo, dovremo poi sostituire i numeri equivalenti alle lettere della seconda parola: AREPO. In questo secondo termine ci sono delle lettere, quali A, R e O, che sono presenti nel termine precedente e alle quali, continuando con la logica usata per la parola SATOR, andremo ad assegnare i seguenti valori: 2 alla A, 5 alla R e 4 alla O. A queste equivalenze vanno poi aggiunte le due delle lettere E che faremo equivalere a 5 e di P, alla quale assegneremo il numero 7.
Il terzo termine, ovvero il TENET centrale, è composto di due lettere già incontrate nei termini precedenti, ovvero la T equivalente a 3 e la E, equivalente a 6. In più c'è la lettera N che nel computo globale delle 25 lettere che compongono il quadrato, è unica e ultima della serie. A questa assegneremo l'equivalenza del numero 8.
Completata la sostituzione numerica anche con le altre due parole, quello che si ottiene è finalmente il "quadrato numerico" che, se a questo punto seguirete il video-dossier che ho realizzato, vi renderete conto che è davvero MAGICO, molto di più che usando le lettere!