AKHENATON

Il figlio di Aton

Se la cronaca riemersa dalla memoria dannata della vicenda del faraone Akhenaton, ha aspetti controversi dal punto di vista storico, ancora di più ne ha da quello legato all'aspetto fisico dell'eretico figlio di Amenhotep III, tant'è che d’alcuni esperti di storia della medicina, Akhenaton è considerato come una sorta di mutante.
Ciò che in questa ricerca proverò ad ipotizzare, tra crisi epilettiche di tipo TLE e la sindrome di Marfan, è qualcosa che va oltre, tanto da poter essere considerato eretico quanto lo fu Akhenaton!

La cronaca egizia, benché in buona parte persa per via della damnatio memoriae" nei riguardi di Amenhotep IV, parla pochissimo del secondogenito del faraone Amenhotep III, malgrado ciò, quanto si è potuto recuperare risulta sufficiente a delineare una situazione di partenza decisamente particolare: il giovane Uaenra, questo il nomen alla nascita di Akhenaton, era come tenuto in disparte e mai presente agli eventi di corte (quali riti, cerimonie, ricorrenze, ecc.). A giustificare questo non basta il fatto che erede al trono fosse suo fratello maggiore Amenmose; come se, presente il primogenito quale successore e le sue sorelle regali, quali portatrici della fertilità del ramo divino, bastassero questi e il piccolo Uaenra fosse in più. In realtà era un problema fisico a nasconderlo all'Egitto. Uaenra era una sorta di "brutto anatroccolo", il fluido negativo ricaduto dall'alto come "castigo degli dei" che la famiglia reale non poteva mostrare. Perché questo? Semplicemente perché il piccolo Neferkheperura-Uaenra non era normale. Il suo aspetto era diverso da quello di tutti gli altri bambini e anche i suoi atteggiamenti, le sue azioni e il rapportarsi con gli altri lo erano. A quei tempi si veniva scansati e considerati figli del male, se non si era "normali". E Amenhotep IV non era normale. Nell'aspetto decisamente, ma anche psicologicamente. Cosa aveva quel rampollo di casa reale, secondo in grado per discendenza regale? A oltre tremila anni di distanza, possiamo considerare fondamentali alcune ipotesi scientifiche che è possibile assumere dalle rappresentazioni artistiche raffiguranti il faraone.

Il giovane Neferkheperura-Uaenra Amenofi-Netjerhekauaset, che solo nel corso del V anno del suo regno imporrà a se stesso i nomi di Neferkheperura, Uaenra Akhenaton. Questa scultura giovanile stronca qualsiasi attendibilità alla tesi che le forme particolari date a sculture e paretali del faraone, fossero frutto di una arte rappresentativa moderna: in realtà questo era l'aspetto di Akhenaton! (Museo egizio, Il Cairo)


Il suo era in realtà un corpo sospeso nell'ambiguità androgina, con lineamenti che ne confondevano l'aspetto in maniera evidente. Il volto e il cranio allungati, l'altezza ben oltre la media, le mani lunghe e affusolate. E come lo era il corpo, lo era anche la mente, ritenuta confusa o per dirla più chiaramente “malata”, da chi lo sentiva parlare di cose apparentemente senza senso.
Il giovane principe, diventato erede al trono per la sopraggiunta morte del fratello maggiore, aveva visioni e provava intuizioni del soprannaturale che, una volta salito al trono, l’avrebbero portato a sconvolgere l’antica tradizione religiosa del suo popolo.
Il "malato" Uaenra, in realtà subiva continue visioni causate da una forma di epilessia che la scienza oggi ci permette di accettare e che risulterebbe essere quella del tipo TLE, ovvero: Epilessia del Lobo Temporale (Temporal Lobe Epilepsy).
Qualcuno ha fatto ipotesi, subito sposate dall'egittologia, riguardo l'incidenza artistica che l'eresia amarniana comportò.
La tesi è semplice: il pensiero rivoluzionario di Akhenaton, non era tale solo dal punto di vista religioso, ma s’irradiava anche in altri ambiti. Come nell’arte, dove, in poche parole, così afferma la tesi ufficiale, si generò una forma di "surrealismo".
Di questa affermazione, divenuta tesi egittologica, non possiamo non sorridere.
La spiegazione non va cercata con la fantasia, bensì con la razionalità ed è questa a farci dire che esiste una spiegazione più semplice e lineare. Akhenaton veniva ritratto per come in realtà era e non c’era bisogno d’inventarsi un nuovo stile artistico. Il suo aspetto risultava "per natura" fuori dai canoni artistici e questo per via di una malattia o comunque una mutazione genetica derivata dal vero male: l’unione tra consanguinei che, pur di mantenere “puro” il sangue reale, innescò instabilità genetiche che si sono aggravate generazione dopo generazione.
Questo accadde ad Akhenaton che evidentemente dovette subire anche l’insorgere di una concausa tale d'amplificare i danni genetici.
Alla tesi dell’egittologia legata alla “moda artistica”, possiamo concedere la ragionevole ipotesi dell'accentuazione delle caratteristiche fisiche del faraone che, così come gli altri faraoni (uno per tutti: il possente aspetto dato a Ramsete II, che in realtà era alto e filiforme) venivano mostrati come aitanti Superman, per la stessa forma d’esaltazione, Akhenaton è probabile che impose la manifestazione ancora più spinta, delle sue fattezze. Questo proprio per accentuare la sua diversità e quindi la superiorità del suo essere “divino”.

Tengo subito a chiarire che quanto qui provo ad affermare non è frutto della fantasia, tant'è che quella in argomento, altro non è che la sintesi delle ipotesi scientifiche che stanno prevalendo.


Nei riguardi del dio Aton, manifesto attraverso il disco solare, Akhenaton usava dire:

"C'è un solo Dio, mio padre. Io solo posso avvicinarmi a lui di giorno e di notte"
Molti scambiano questa affermazione per l'inizio teosofico del monoteismo. In realtà Akhenaton, che cambiò nome proprio per collegarsi più direttamente al vero dio, promosse al massimo livello il culto (in realtà dimesso, ma già presente da molto tempo) di Aton, eleggendolo quale divina suprema, ma senza annullare tutte le altre deità cui l'Egitto tradizionalmente credeva. Aton il massimo dio, tutti gli altri a questo inferiori.
Molto più pertinente è quanto viene affermato da un'altra corrente di pensiero per la quale, tale elezione divina fu propulsiva per l'affermazione del primato di questo faraone scarsamente considerato.
La verità è nel mezzo: Akhenaton credeva veramente in questa massima autorità divina e, per sua natura, è anche vero che riusciva a vederlo e sentirlo. Le sue visioni erano continue e indotte dalla particolare forma di epilessia di cui soffriva.

Eresia medica o verità?

Il professor Irwin Braverman, cattedratico presso la Yale School of Medicine, ha affermato che "le caratteristiche femminili e la testa allungata del faraone Akhenaten, possono essere attribuite a due difetti genetici chiamati aromatasi e craniostenosi".
Due malformazioni, una a sviluppo genetico e psichico e l'altra chiaramente fisica. Il Professor Braverman si spinge molto oltre quella che potrebbe apparire una semplice ipotesi e afferma che Akhenaton era vittima di vere mutazioni genetiche che, sia congenite sia stimolate nel tempo dagli usi dello stesso, ne aumentavano il numero degli ormoni femminili. Da qui deriva l’aspetto androgino del faraone che, come mostrato nelle foto, aveva seno pronunciato e bacino allargato tipicamente femminili. Tutto ciò non significa che il faraone non fosse uomo né tanto meno sterile, visto che generò almeno sei figli. Al riguardo della tesi del professor Irwin Braveman si legga l’articolo su Medicine Yale:

Pharaoh’s Unusual Feminine Appearance Suggests Two Gene Defects"


È forse la TLE che spinse Akhenaton a quelli che sono considerati gli eccessi di un folle?

La TLE, epilessia del lobo temporale, può dare luogo a patologie tipiche tra le quali emergono ipergrafia, visioni ultradimensionali, iper-religiosità e alterazione della sessualità.
Da ciò potrebbe emergere che Akhenaton non era un folle, ma un malato di epilessia con delle disfunzioni genetiche. Lui aveva continuamente delle visioni (del dio Aton in particolare, ma non solo) e in base a queste intraprese la sua rivoluzione religiosa. Oltre a questo Akhenaton tendeva sempre più ad accentuare forme e particolari femminili. Prima ancora però, nasceva già diverso da quello che era a quel tempo il "tipo egizio". Detto (e malgrado) ciò, "Il figlio di Aton" potrebbe essere un bellissimo romanzo in mano a uno scrittore che si lasci conquistare dal fascino di questo faraone. Una trama dove l'androginia potrebbe rappresentare un'intrigante supporto alla trama storica.

Nel collage qui sopra troviamo un insieme di persone più o meno celebri dall'aspetto chiaramente androgino. Si tratta di Roger Garth, uno dei primi modelli androgini; Tilda Swinton, attrice britannica e premio Oscar per il film Michael Clayton; Andrej Pejic, altro modello androgino. Più di tutti Gian Giacomo Caprotti, detto Salai, il modello preferito di Leonardo da Vinci. Il suo volto e il fisico furono fortemente ispirativi per Leonardo nella rappresentazione di soggetti sia femminili sia maschili (uno per tutti: il San Giovanni Battista nella foto).

Come si producono le crisi epilettiche?

Molto di frequente le crisi epilettiche sono provocate da stimolazioni visive. La fotosensibilità è il principale fattore scatenante delle crisi.
Akhenaton spostò la capitale da Tebe ad Amarna, in mezzo al deserto, con templi privi di tetti e quindi aperti alla ferocia dei raggi del sole. Questo non è certo un caso, bensì una conferma: il faraone sapeva bene che le sue visioni, il suo parlare col dio-sole, si producevano più potenti e ripetute più rimanesse esposto ai raggi del sole.
È un caso che il complesso faraonico della città di Amarna, la capitale d’Egitto al tempo di Akhenaton, fosse ampiamente esposto al sole, con una serie di templi e luoghi di incontro completamente offerti alla ferocia del sole?

Ricostruzione virtuale del complesso architettonico della città di Amarna
C’è dell’altro che rende ancora più intrigante tale ipotesi: alcune forme di epilessia sono associate a disturbi ormonali e disfunzioni sessuali. La ricerca scientifica non ha ancora scoperto come ciò si verifichi, ma esiste una piena e comprovata correlazione: le crisi epilettiche possono innescare mutazioni genetiche e questo meccanismo è probabile che si attivi tra la corteccia, la ghiandola ipofisaria e l’ipotalamo. E qui torna il motivo per cui Akhenaton fece realizzare la nuova capitale ad Amarna che, edificata in un'area praticamente desertica ed esposta costantemente alla potenza del sole, presentava templi e monumenti privi di copertura.




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